Autoriduzione a Palazzo Blu – Cultura e reddito per tutt*!

cultura_reddito_tuttThey always say that time changes things, but you actually have to change them yourself.
(A. Warhol)
Fino al 2 febbraio 2014, Palazzo Blu ospita “Andy Warhol. Una storia americana”, quinto appuntamento del ciclo di mostre dedicate ai maestri del ‘900, inaugurato nel 2009 con Chagall. Pubblicizzazione massiccia e retorica da grande evento non sono mancate, in quella che dovrebbe essere un’imperdibile occasione che Pisa offre ai suoi abitanti. Ma per noi, student* e precar* questa mostra è inaccessibile. Il costo troppo alto del biglietto e le riduzioni ridicole – previste per i soli “studenti sotto i venticinque anni” – risultano escludenti nei confronti delle categorie sociali che costituiscono la parte viva della città che attraversiamo ogni giorno. Non ci stupisce: il sistema delle mostre e le dinamiche dei “Grandi eventi” costituiscono un modo formidabile di sfruttamento economico delle potenzialità culturali di un territorio, nel quale i privati si inseriscono comodamente. Dimenticando che esiste un patrimonio culturale pubblico e accessibile, le amministrazioni preferiscono metterlo da parte, quando non possono creare sinergie con i privati, e indirizzare i propri sforzi verso la creazione di eventi effimeri che troppo spesso si rivelano per quello che realmente sono: nudi meccanismi di messa a profitto. E come sempre, chi non può contribuire al profitto è escluso.

Vediamo in questo modo pesantemente limitato il nostro diritto di libero accesso alla cultura e ai saperi, sbandierati come fiore all’occhiello di Pisa ma di fatto riservati a pochi. Nomi altisonanti dell’arte internazionale vengono utilizzati per attrarre i turisti della domenica in una città usa-e-getta che non concede spazio nè attenzione alla crescita culturale del suo territorio, ma si candida a capitale europea della cultura al fine di ricevere fondi per trasformare Pisa in uno spazio che sempre più somiglia alle vetrine dei negozi di lusso, appetibile per ogni forma di speculazione.

Solo attraverso uno scambio diretto tra l’arte e il pubblico, lontano dalla logica binaria produttore-consumatore, attraverso le relazioni e i contatti che nessun grande evento, sigillato da un prezzo esorbitante, potrà mai assicurare, si dà una ricchezza in grado di trasformare la cultura in terreno di conflitto e in strumento di narrazione di aspetti del reale.
Questa mostra, con tutte le sue contraddizioni, dev’essere accessibile a tutt*. Oggi rivendichiamo l’accesso a Palazzo Blu a un prezzo agevolato, affermando che l’accesso alla cultura è il desiderio di vivere a pieno la città.

CULTURA E REDDITO PER TUTT*

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