Tre giorni fa è stato pubblicato sul sito de Il Mattino un video che consiste in un montaggio di spezzoni degli scontri di piazza che in questi giorni stanno avvenendo in Turchia e di una videointervista a Seda Aktepe, la dissidente perseguitata dal governo turco rifugiatasi in Svizzera.
Tale intervista è stata realizzata durante una conferenza stampa indetta qui a Exploit dopo la scarcerazione di Seda, che era stata ingiustamente arrestata appena giunta qui in Italia.
Ci lascia quantomeno perplessi l’accostamento realizzato dal giornalista, che ha affiancato una intervista precedente l’inizio degli scontri con le immagini che stiamo vedendo circolare in questi giorni. Ci pare un’operazione strumentale e opportunista, figlia della logica dei media mainstream alla spasmodica ricerca degli scoop, dell’esclusiva, dell’audience; tanto più che stavolta si è giocato sulle spalle delle persone coinvolte in quelle giuste lotte, e si sono esposte alle grinfie di un regime che non esita ad utilizzare disumani strumenti di repressione sui corpi di due nostre compagne.
Noi tutt* di Exploit crediamo che l’informazione non possa, per sua stessa struttura, esser considerata neutrale; traduciamo questa nostra convinzione nel nostro agire politico come abbiamo dimostrato durante la mobilitazione per la liberazione di Seda e adesso durante la sollevazione turca, condividendo e facendo circolare informazioni, cercando in ogni momento di comprendere il discorso politico dei nostri interlocutori, mettendoci al servizio delle rivolte anziché strumentalizzarle.
Ci duole riconoscere una volta di più che non vi sia altrettanta attenzione nel lavoro del “professionista” che ha realizzato quel video.